Синтаксические и функционально-семантические особенности употребления условного наклонения в итальянском языке
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I due tempi composti (passato e trapassato) si usano invece con riferimento al passato:
sia
che gia partito? fosse
Per la scelta del tempo nelle proposizioni dipendenti, si veda il capitolo
della sintassi.
Tempi del condizionale:
II condizionale ha due tempi: uno semplice, il presente, e uno composto, il passato. Col presente si indica l'eventualitа nel presente, col passato l'eventualitа nel passato: vorrei rivederti avrei voluto
Tempi dell’imperativo:
L'imperativo ha due tempi, il presente e il futuro:
esci subito di quii; farai quello che dico io!
L'imperativo manca della prima persona singolare.
Tutte le voci dell'imperativo sia presente sia futuro coincidono con quelle
del presente e del futuro di altri modi; solo i verbi appartenenti alla
prima coniugazione hanno la seconda persona singolare dell'imperativo
presente che non puт essere confusa con la seconda persona di nessun altro
tempo: studia, mangia, parla.
Nella forma negativa, la seconda persona singolare dell'imperativo presente
si esprime con l'infinito presente preceduto dalla negazione non:
non cantare, non correre, non partire.
Tempi dell’infinito:
I tempi dell'infinito sono due: uno semplice, il presente (andare, vedere, finire): e uno composto, il passato (essere andato, aver visto, aver
finito).
L'infinito si usa soprattutto in frasi subordinate: il presente indica un
rapporto di contemporaneitа o di posterioritа rispetto al tempo del verbo
della reggente; il passato indica un rapporto di anterioritа:
dice di conoscerlo, di volerlo conoscere
diceva.
dice di averlo conosciuto. diceva
Preceduto dalla negazione non, l'infinito presente puт acquistare il valore
di imperativo:
non farlo!; non dire sciocchezzel; non ridere.
Ha lo stesso valore, anche senza la negazione, in avvisi, cartelli, insegne:
tenere la destra; moderare la velocitа; gettare i rifiuti nel cestino.
Spesso l'infinito presente svolge la funzione di sostantivo: tra il dire e il fare c'и di mezzo il mare
e si pensi a infiniti come dovere, piacere, avere, trasformatisi in
sostantivi forniti anche di plurale: il dovere/i doveri; il piacere/i
piaceri; l'avere/gli averi.
Tempi del participio:
II participio ha due tempi: il presente e il passato.
Come gli aggettivi in -e, il participio presente ha una forma per il
maschile e il femminile singolare {amante, vincente, partente) e una per il
maschile e il femminile plurale (amanti, vincenti, partenti). И usato
sempre piщ raramente nel suo valore verbale; participi quali ardente, splendente, avvincente, arrogante, sorrмdente o quali studente, cantante, insegnante, emigrante, dirigente sono oggi sentiti soltanto come aggettivi
e sostantivi.
Il participio passato si comporta come gli aggettivi in -o: lodato, lodata, lodati, lodate. Si usa insieme con gli ausiliari essere e avere nelle forme
composte della coniugazione verbale: sono andato, hai visto, и preso.
Ha spesso funzione di aggettivo o di sostantivo:
uno stimato professionista, il candidato eletto; l'imputato, i vinti, uno
sconosciuto.
Ilparticipio passato ha valore attivo con i verbi intransitivi:
partiti di mattina, arrivarono a notte fonda (paniti = essendo partiti, sebbene fossero partiti);
ha invece valore passivo con i verbi transitivi:
non mi piace la minestra riscaldata (riscaldata = che и stata riscaldata).
Tempi del gerundio:
II gerundio ha due tempi: il presente (cantando, leggendo, udendo) e il
passato (avendo cantato, avendo letto, avendo udito).
Il gerundio presente trova impiego in proposizioni subordinate, dette
appunto gerundive: discutevamo camminando, dove camminando и una gerundiva con valore temporale (= mentre
camminavamo).
Contribuisce a formare le perifrasi verbali andare + gerundio e stare +
gerundio, che esprimono un'azione progressiva e durativa, considerata cioи
nel suo progredire e nella sua durata:
il tempo va migliorando, sto studiando.
Molti gerundi presenti hanno subito un processo di nominalizzazione:
laureando, reverendo e, nel linguaggio musicale, crescendo, diminuendo.
Il gerundio passato non и molto usato; in genere viene sostituito con frasi
esplicite: si dice и stato promosso perchй ha studiato piuttosto che avendo
studiato и stato promosso.
II. L’uso del modo CONDIZIONALE
Il condizionale prйsenta l'azione o il modo di essere come eventuali- ipotetici; e cioи come realizzabili, nel prйsente o nel passato, ma subordinatamente a determinati condizioni o condizionamenti che possono essere espressi o sottintesi. Tali condizioni o condizionamenti sono per lo piu indipendenti dalla volontа di chi parla o scrive (ne sia o no egli il soggetto grammaticale) e possono risultare: o giа ben definiti ed esistenti o supponibili oppure suggeriti da opportunitа di adattamento comportamentale a specifici aspetti situazionali. Sul genere di potenzialitа di tali presupposti (sintatticamente: protasi), chi parla o scrive valuta il grado di probabilitа di realizzazione dei fatti che ne dovrebbero conseguire (sintatticamente: apodosi),e, nell'esprimerli, mediante il condizionale manifesta (o tradisce) l'atteggiamento mentale o psicologico del consapevole distacco o del sospeso possibilismo o della cauta esitazione.
Per esemplificare: apodosi: Vorrei parlarle (protasi: se ha un po' di
tempo). - Ci verrei anchio (se non ti disturbo). - Fumerei volentieri
qualche sigaretta ogni tanto (ma qui и proibito). - Carlo si starebbe per
laureare (se и vero quel che si dice). - lo (se fossi stato al tuo posto)
non gli avrei dato retta. - Sarebbe venuto allй cinque (mancano ancora due
ore //oppure: ormai и mutile aspettarlo). - Sarei partito ieri // domani
(ma non ho trovato posto in aereo).
Sia al prйsente che al passato, il condizionale puт esprimere l'atteggiamento di prudente presa di distanza (condizionale di distanziamento) di chi narra fatti e fa anche intendere di non avere diretta o comunque piena conoscenza; o magari di non volere essere in nessun modo coinvolto. E' questa la tipica modalitа di chi, anche per professione, come il giornalista, и costretto a interessarsi di vicende di particolare delicatezza e responsabilitа:
- Carlo Rossi sarebbe stato messo in prigione. (come a dire: se и vera la notizia che ho sentito, Carlo Rossi...)
- Seconde l'accusa (...) la maggior parte delle apparecchiature sarebbero state residuati di guerra (...). (in 'La nazione', 5-9-1976).
- Ayrton Senna sembrerebbe escluso dal prossimo campionato (...). II condizionale и d'obbligo perchй in realta la attuale azione potrebbe ancora mutare (...). (C. Marincovich, in la 'Repubblica' [sport], 11-2-1992) (qui l'autore stesso, giustifica l'uso del condizionale come segnale di opportune atteggiamento prudenziale).
L'idea di intenzionalitа, di disponibilitа legata al condizionale
consente che il tempo passato serva a esprimere il rapporte di posterioritа
dei fatti narrati rispetto a un punto di riferimento collocato nel passato
(futuro del [nel] passato):
- (Carlo dice che finirа entro un'ora [= che ha intenzione di finire...]) -«Carlo disse che avrebbe finito entro un'ora. (= che aveva intenzione di finire...)
- Certe volte (...) ho pensato che Sciarmano sia stato il primo a sapere che io sarei nata (...). (M. Di Lascia, Passaggio in ombra').
- (...), mi dicevo che presto Io avrei riavuto tutto per me (...). (M.
Di Lascia, cit.).
In questi casi, specie (ma non solo) nei registri linguistici meno sorvegliati, si puo usare, in alternativa, L’indicativo imperfetto :
- Carlo disse che finiva (= avrebbe finito) entro un'ora.
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